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Nefasit

La strada per l'Etiopia

La strada che da Dekamere porta a Nefasit fu costruita dagli italiani in soli 7 mesi, per facilitare l’invasione dell’Etiopia.
Si scende lentamente nella piana di Alà, una conca quasi completamente circondata dalle alte montagne dell’altipiano, punteggiata da acacie ombrellifere.
Un lungo rettilineo, quasi 7 km, ci porta alla salita per il passo di Berrahà, da cui si scende lentamente lungo una stretta vallata percorsa dal letto di un torrente.
La zona è molto fertile e nella vallata si coltivano papaye ed agrumi. Pastori nomadi portano i cammelli al pascolo in queste zone, piccoli villaggi punteggiano i fianchi delle montagne.

Arrivando a Nefasit si scorge, sulla montagna dietro il paese, il ripido sentiero che porta (solo gli uomini!) al monastero copto di Bizen, tra i piu’ importanti dell’Eritrea: 800 metri di dislivello.

La strada prosegue verso Massaua, a est di Asmara.

Oltre Nefasit si continua a scendere, dolcemente, oltrepassando Ghinda, Dongollo Alto e Dongollo Basso.

A Dogali, su di una bassa collina, si trova il monumento ai 500 militari italiani morti nello scontro del 26 gennaio 1887 con le soverchianti forze di Ras Alula . In Italia vennero anche costruiti dei monumenti in onore dei soldati caduti come ad esempio "Piazza dei Cinquecento" a Roma che venne nominata così proprio per i circa cinquecento italiani che persero la vita nella battaglia.
Poco oltre si attraversa il ponte, costruito dagli italiani, su cui ancora campeggia la scritta “Ca custa lon ca custa”: costi quel che costi, che pare sia stata voluta dai numerosi operai piemontesi che lavorarono alla costruzione della strada. Il ponte è dedicato al Gen. Menabrea (Presidente del Consiglio tra il 1867 ed il 1869).
Nel 2006 questo ponte è stato ristrutturato con fondi giapponesi ed è stata posta una "dima in ferro" per consentire il passaggio ai soli mezzi che non superano quella determinata altezza. Non è molto bello a vedersi, però ciò si è reso necessario per evitare che qualche mezzo rimanendo incastrato nelle volte del ponte lo potesse danneggiare.

La strada continua quasi in pianura fino ad arrivare, finalmente, a Massaua.



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